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Economia reale: di cosa di tratta?

L’economia reale rappresenta il cuore pulsante di qualsiasi sistema economico, in quanto comprende tutte le attività produttive, distributive e di consumo di beni e servizi che contribuiscono alla crescita e al benessere di una nazione. A differenza dell’economia finanziaria, che si concentra su strumenti finanziari, investimenti di capitali e mercati azionari, l’economia reale è intrinsecamente legata alla produzione tangibile e al valore aggiunto generato da aziende, famiglie e istituzioni. È l’analisi del lavoro quotidiano di milioni di persone, dei processi industriali e dell’innovazione tecnologica, che insieme modellano il progresso economico e sociale. Approfondiamo meglio il tema.

Economia reale o economia finanziaria: due definizioni

L’economia reale si riferisce all’insieme delle attività produttive, distributive e di consumo che riguardano beni e servizi tangibili, ovvero tutte quelle operazioni che contribuiscono direttamente alla creazione di valore e al soddisfacimento dei bisogni materiali delle persone. Essa include settori come l’agricoltura, l’industria manifatturiera, i servizi e le infrastrutture, coinvolgendo l’intero processo che va dalla produzione alla distribuzione fino al consumo finale. L’economia reale è il fondamento su cui si basa il benessere di una società, poiché riguarda l’effettivo utilizzo delle risorse, l’occupazione, l’innovazione tecnologica e la capacità produttiva. È qui che si manifestano concretamente i cambiamenti economici, influenzando direttamente la qualità della vita dei cittadini e la competitività di un Paese sul mercato globale.

In contrapposizione, l’economia finanziaria si concentra sui mercati dei capitali, gli strumenti finanziari e le transazioni monetarie che riguardano il trasferimento di risorse finanziarie tra diversi agenti economici. Questa branca dell’economia si occupa della gestione degli asset finanziari, del credito, degli investimenti e della speculazione sui mercati finanziari. L’economia finanziaria comprende istituzioni come banche, fondi d’investimento, borse valori e compagnie di assicurazione, tutte coinvolte nel facilitare il flusso di capitali e nell’offrire strumenti per il finanziamento delle attività economiche. Essa gioca un ruolo cruciale nel supportare l’economia reale, fornendo il capitale necessario per gli investimenti in infrastrutture, ricerca e sviluppo, ed espansione delle imprese. Tuttavia, può anche introdurre rischi sistemici e instabilità quando i mercati finanziari diventano disconnessi dalle fondamentali realtà economiche, alimentando bolle speculative e crisi finanziarie.

In sintesi, mentre l’economia reale rappresenta la struttura portante delle attività produttive concrete, l’economia finanziaria funge da rete di supporto che facilita il funzionamento e la crescita del sistema economico complessivo, evidenziando l’importanza di un equilibrio tra le due per un sviluppo sostenibile e stabile (clicca qui per sapere di più).

Cosa lega e cosa differenzia l’economia reale e quella finanziaria

L’economia reale e quella finanziaria sono due facce della stessa medaglia, interconnesse in un rapporto di mutuo beneficio e supporto. Da un lato, l’economia reale rappresenta il contesto in cui avvengono le attività produttive, commerciali e di consumo, generando beni e servizi tangibili che soddisfano i bisogni e le necessità quotidiane di individui e imprese. Dall’altro lato, l’economia finanziaria si occupa della gestione e dell’intermediazione del capitale, offrendo risorse finanziarie necessarie per alimentare la crescita e l’espansione dell’economia reale.

I mercati finanziari giocano un ruolo fondamentale nel fornire all’economia reale le risorse necessarie per investimenti in infrastrutture, nuove tecnologie, espansione aziendale e sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Attraverso strumenti come prestiti, obbligazioni, azioni e altre forme di finanziamento, le aziende e le attività produttive possono accedere al capitale necessario per implementare progetti che altrimenti rimarrebbero irrealizzabili a causa della mancanza di fondi. Questo flusso di capitale dall’economia finanziaria all’economia reale permette l’innovazione, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.

Il legame tra le due sfere si concretizza anche nel flusso di ritorno. Dopo aver ricevuto le risorse necessarie e averle investite in progetti produttivi, l’economia reale genera profitti e redditi. Questi profitti vengono utilizzati non solo per remunerare il lavoro e i costi di produzione, ma anche per restituire il capitale prestato e pagare gli interessi a chi ha fornito i fondi. In questo modo, le risorse finanziarie tornano nell’economia finanziaria, remunerando gli investitori con rendimenti sotto forma di interessi sui prestiti o dividendi su azioni. Questa dinamica crea un circolo virtuoso in cui il successo dell’economia reale alimenta la redditività dell’economia finanziaria, e viceversa.

La principale differenza tra l’economia reale e quella finanziaria risiede nella natura delle loro attività.

Come si investe in economia reale

Investire nell’economia reale significa allocare risorse finanziarie in attività che riguardano la produzione di beni e servizi tangibili, con l’obiettivo di generare valore aggiunto e contribuire alla crescita economica di tutto il sistema Paese. Gli investimenti in economia reale possono assumere diverse forme, a seconda del settore di interesse, della durata dell’investimento e degli obiettivi strategici dell’investitore.

Uno dei modi più comuni per investire nell’economia reale è attraverso il capitale di rischio o il venture capital. Questo tipo di investimento prevede il finanziamento di start-up o aziende in fase iniziale che operano in settori innovativi come la tecnologia, la biotecnologia

o l’energia rinnovabile. Gli investitori forniscono il capitale necessario per sviluppare nuovi prodotti, espandere l’attività o entrare in nuovi mercati, in cambio di una quota di partecipazione nell’azienda. Se l’azienda ha successo, l’investitore può realizzare un notevole ritorno sull’investimento, spesso sotto forma di vendita della propria quota a un prezzo superiore o attraverso l’ingresso in borsa dell’azienda stessa.

Un’altra forma di investimento nell’economia reale è l’acquisizione di immobili commerciali o industriali. In questo caso, gli investitori acquistano proprietà che possono essere utilizzate per attività produttive o di servizio, come fabbriche, magazzini, uffici o centri commerciali. Gli immobili possono generare reddito attraverso l’affitto e possono aumentare di valore nel tempo, offrendo potenziali guadagni di capitale. Gli investimenti immobiliari possono anche includere progetti di sviluppo, dove gli investitori finanziano la costruzione di nuovi edifici o la ristrutturazione di strutture esistenti per adattarle alle esigenze del mercato.

Le infrastrutture rappresentano un’altra importante area di investimento nell’economia reale. Gli investitori possono partecipare a progetti di sviluppo infrastrutturale, come la costruzione di strade, ponti, porti, aeroporti, reti di telecomunicazione e infrastrutture energetiche. Questi investimenti sono generalmente a lungo termine e richiedono capitali significativi, ma offrono rendimenti stabili e prevedibili, spesso sostenuti da contratti di concessione governativi o da tariffe regolamentate.

Anche l’investimento diretto in aziende consolidate è una forma di investimento nell’economia reale. Questo può avvenire attraverso l’acquisto di azioni di aziende quotate in borsa o attraverso l’acquisizione diretta di partecipazioni in aziende private. Investire in azioni permette agli investitori di beneficiare dei dividendi distribuiti dalle aziende e del potenziale apprezzamento del valore delle azioni stesse. Nel caso di partecipazioni dirette, gli investitori possono avere un ruolo attivo nella gestione e nella strategia aziendale, contribuendo direttamente alla crescita e all’innovazione dell’impresa.

Ultimo, ma non per importanza, il capitale di debito: gli investimenti nell’economia reale possono anche comprendere il finanziamento di progetti agricoli, industriali o di servizi, attraverso prestiti diretti o obbligazioni. Questi strumenti di debito permettono alle aziende di accedere ai fondi necessari per espandere le loro operazioni o migliorare l’efficienza produttiva, mentre gli investitori ricevono un interesse sui prestiti concessi.

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Domenico Sottile

Domenico Sottile è un professionista del marketing digitale e scrittore con oltre 7 anni di esperienza nell'aiutare le persone a guadagnare online. Ha lavorato con diverse aziende e startup, offrendo consulenza su strategie di marketing, affiliazione e e-commerce. Domenico è appassionato di condividere le sue conoscenze attraverso articoli informativi e guide pratiche per il successo online.

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